La Bank of England non usa toni da “falco”, lima le stime su Pil e paghe

BANK OF ENGLAND, TUTTO COME PREVISTO – Altro che toni da “falchi”. Con una maggioranza di 6 voti contro 2 (i dissenzienti sono Saunders e McCafferty) la Bank of England ha confermato come previsto i tassi sulla sterlina sui minimi storici (0,25% il bank rate) e mantenuto inalterati i tetti al riacquisto di corporate bond (10 miliardi di sterline) e di titoli di stato (435 miliardi), in questo caso con voto unanime.

LIMATE PREVISIONI SU CRESCITA E PAGHE – Immediata la perdita di terreno della sterlina contro dollaro, col cambio passato in pochi minuti da 1,324 a un minimo di 1,3158 contro il biglietto verde. In calo anche il rendimento dei Gilt a 10 anni, dall’1,27% dei minuti precedenti l’annuncio ufficiale a poco più di 1,20%. A giustificare la reazione dei mercati più che la notizia in sé, scontata, è stata la decisione della Bank of England di tagliare le previsioni sulla crescita del Pil 2016 a +1,7% e limare quella per il prossimo anno da +1,7% a +1,6%.

TONI CAUTI, I MERCATI SI RIPOSIZIONANO – Non solo: anche le previsioni sull’andamento delle paghe (una delle componenti chiave dell’inflazione di fondo) sono state ridotte, con la stima per la crescita del prossimo anno portata dal 3,5% al 3%. Toni cauti anche nel comunicato ufficiale che ha seguito la riunione, così il Ftse100 rimbalza dello 0,93% alla City di Londra, mentre la borsa di Parigi segna +0,68%, Madrid riduce il rialzo al +0,12%, Francoforte resta a -0,01% e Piazza Affari vede il Ftse Mib guadagnare lo 0,6%.

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