Banco Popolare paga pegno a Piazza Affari

BANCO POPOLARE SOFFRE A MILANO Banco Popolare accentua la caduta nel finale di seduta a Milano e a un quarto d’ora dal termine cede il 6% oscillando a 11,09 euro per azione, con quasi 6,5 milioni di pezzi passati di mano in una giornata condizionata dall’attesa prima e dalla delusione poi per le dichiarazioni di Mario Draghi, presidente della Bce, che al termine della riunione del board a Napoli ribadisce quanto già noto compreso che la Banca centrale europea resta pronta a ulteriori “misure straordinarie se dovesse esservene l’esigenza” ma non nomina direttamente il quantitative easing e deve ammettere: la crescita resta più “fragile e incerta” di quanto non si vorrebbe, mentre i rischi che l’inflazione resti a lungo sotto il 2% sono aumentati e non fanno certo bene alla ripresa del vecchio continente.

SAVIOTTI STEMPERA LE TENSIONI – Cerca in qualche modo di stemperare la tensione l’amministratore delegato di Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, che si dice “fiducioso” sull’esito degli stress test collegati all’Asset quality review portata avanti in questi mesi dalla stessa Bce. “I nostri numeri sono chiari e inequivocabili” spiega il manager, che però ammette “ nessuno sa come la Bce valuterà i numeri”. Non abbastanza per evitare ulteriori vendite sul titolo, che nell’ultima settimana aveva guadagnato il 3% sull’attesa proprio dell’appuntamento napoletano della Bce.

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