Il petrolio e la spagna pesano sui mercati europei

PETROLIO GIU’, SPAGNA NON COLLOCA TUTTI I BOND – Il petrolio continua a perdere quota, col Brent che questa mattina oscilla sugli 83,20 dollari al barile (sui minimi degli ultimi 4 anni) e il Wti sugli 80,67 dollari (nel primo caso oltre mezzo dollaro sotto la chiusura di ieri, nel secondo con una perdita di altri 1,1 dollari), e gli indici azionari europei riprendono la loro marcia al ribasso, anche perché dopo che la Spagna ha venduto “solo” 3,2 miliardi di bond scadenza ottobre 2024 e ottobre 2028 (contro i 3,5 miliardi previsti) nuove vendite sono scattate anche sui titoli greci e italiani, visti come “a rischio” e pertanto scaricati dagli investitori in cerca di un rifugio sicuro.

NUOVI TRACOLLI SUI LISTINI EUROPEI – In tarda mattinata Londra cede lo 0,97%, Parigi perde l’1,93%,  Francoforte segna -1,02%, Madrid lascia sul terreno il 3,01% e Milano crolla di un altro 2,74%. L’Eurostoxx50 dal canto suo non riesce a far meglio che cedere l’1,81%, con solo tre titoli ancora in positivo (Danone, Nokia e Asml Holding) per poco più di mezzo punto a testa. Tra i peggiori, con perdite tra i 4 e i 5 punti circa a testa, si notano finanziari e ciclici come Société Générale, Airbus Group, Bnp Paribas e Deutsche Bank. Sopra il 3% di ribasso anche Saint Gobain e GdF Suez, mentre Banco Santander, Rwe e Telefonica cercano di mantenere il calo tra i 2 e i 3 punti percentuali.

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