Glitnir Bank punta su Londra

L’ISLANDA CI RIPROVA – Ci può essere vita dopo un default? In qualche caso forse sì, se è vero che sei anni dopo il default da 50 miliardi di euro del suo sistema bancario e il fallimento dei suoi tre principali istituti l’Islanda  potrebbe vedere a breve il ritorno sul listino di un suo istituto. Secondo quanto dichiarato all’agenzia Bloomberg dal direttore finanziario Jon Omarsson la seconda maggiore banca islandese, nata dalla ceneri della fallita Glitnir Bank, vorebbe quotarsi sul listino di Reykjavik o a Londra.

GLITNIR BANK GUARDA ALLA CITY – Secondo Omarsson i benefici di un’eventuale quotazione su un listino internazionale come quello della City sarebbero anche superiori a quelli di un ritorno sul proprio mercato azionario domestico, in ogni caso a beneficiare dell’eventuale collocamento di titoli azionari in borsa sarebbero gli obbligazionisti, molti dei quali fondi hedge, che ottennero bond in cambio delle azioni dell’istituto fallito. Investitori “forzatamente” di lungo termine che stanno attendendo pazientemente di vendere i propri titoli e pertanto preferirebbero ottenere in cambio valuta internazionale, ma molti ostacoli restano sul terreno a partire dai limiti al pagamento di dividendi in valuta estera e alla cessione di quote di capitale di una banca islandese.

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