E’ stato l’estero a tradire il nuovo Btp Italia

GESTORI ESTERI NON HANNO GRADITO IL BTP ITALIA – Btp Italia di nome e di fatto. La settima emissione del Buono del tesoro poliennale indicizzato all’inflazione italiana, scadenza ottobre 2020, che ha visto una raccolta complessiva di 7,5 miliardi di euro, inferiore alle attese di mercato che oscillavano tra i 9 e gli 11 miliardi, è stata sottoscritta in larga misura dagli investitori italiani, mentre sembrano essere venuti meno gli investitori esteri, che non si sono fatti convincere neppure da una cedola alzata dall’1,15% reale minimo garantito all’1,25% reale (la precedente emissione, ad aprile, aveva pagato una cedola reale dell’1,65%).

NESSUNA SORPRESA DAL RETAIL – Lo ammette il Tesoro in una nota in cui precisa che il 96% della raccolta da investitori istituzionali (circa 2,9 miliardi) fa appunto riferimento a investitori tricolori, mentre il rimanente 4% fa capo a investitori europei. Per quanto riguarda la prima fase, riservata agli investitori retail, il Tesoro ha precisato di poter desumere una prevalente domanda da parte di private banking (59%) rispetto a quella di investitori individuali (41%). Su base geografica la prima fase della raccolta, sottolinea il Tesoro, ha visto ordini “sottoscritti quasi interamente da parte di investitori retail domestici”.

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