Deutsche Bank, Aig e quegli accordi segreti in Lussemburgo per evadere le tasse

LUSSEMBURGO NEL MIRINO – Circa 340 società – tra le quali Pepsi, Ikea, Aig, Fedex e Deutsche Bank – hanno sottoscritto accordi segreti in Lussemburgo per evadere le tasse. È quanto emerge dalla rivelazione dell’International consortium of investigative journalists, che è entrato in possesso di circa 28mila pagine di documenti confidenziali e ha pubblicato l’inchiesta sul britannico Guardian e altri giornali europei. Secondo il gruppo di giornalisti investigativi che ha condotto l’inchiesta, le aziende hanno dirottato centinaia di miliardi di dollari su conti lussemburghesi risparmiando milioni di dollari di tasse. La mole di dati getta una luce sul “paradiso fiscale” lussemburghese e mette in difficoltà Jean-Claude Juncker, per diversi anni premier del più piccolo – meno di 550mila abitanti -  ma molto ricco paese membro dell’Unione europea.

TRATTAMENTO FISCALE PARTICOLARE
– Per mesi l’Unione europea si è scontrata con la riluttanza del Lussemburgo nel fornire informazioni. Adesso l’inchiesta dell’Icij porta a galla 548 “comfort letters” del periodo compreso tra il 2002 e il 2010 con cui il Lussemburgo garantiva un trattamento fiscale particolare a decine di aziende. In alcuni casi avrebbero pagato le tasse su meno dell’1% dei soldi fatti transitare tramite le società con sede in Lussemburgo. “Il sistema fiscale lussemburghese è concorrenziale. Non c’è nulla di illegale o di scorretto in questo”, ha dichiarato Nicolas Mackel, responsabile delle Finanze in Lussemburgo. “Le nostre pratiche fiscali sono conformi alle norme di diritto internazionali”, si è difeso il premier Xavier Bettel. Società americane e inglesi sono le più numerose fra quelle presenti nei documenti rivelati, seguite da tedeschi, olandesi e svizzeri. L’Unione europea sta già indagando sugli accordi sottoscritti tra Amazon e il Lussemburgo, che potrebbero aver fatto sottostimare i profitti della società americana.

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