Martignoni (Fidelity): quei tre bisogni ci sono cari

PARLA LA COUNTRY HEAD FRANCESCA MARTIGNONI – Come far crescere il proprio portafoglio, generando da esso un reddito costante nel tempo, che sappia cioè essere stabile rispetto all’andamento erratico dei mercati finanziari? Questa domanda è probabilmente la più importante che il cliente-risparmiatore pone al proprio consulente. Una domanda la cui risposta può essere facilitata se il quesito viene rivolto ad uno dei più grandi gestori del mondo, che al binomio crescita & stabilità ha dedicato una cura costante. Parliamo di Fidelity Worldwide Investment, che ha in Francesca Martignoni il country head per l’Italia.

È di pochi giorni fa la notizia del cambio al vertice di FMR, la consorella americana di Fidelity Worldwide Investment. Abigail Johnson succede al padre Edward al comando di uno dei più grandi gruppi finanziari statunitensi. Partiamo da qui: secondo lei è il momento delle donne al vertice di Fidelity e, in generale, dell’asset management?

Premesso che FMR e Fidelity Worldwide Investment sono realtà separate tra loro, farei una distinzione di fondo: la nomina di Abigail Johnson, oltre a premiare una manager di grandissime capacità, va nel solco della cultura e dell’identità stessa di Fidelity, una cultura fatta di continuità e stabilità, caratteristiche che da sempre ci permettono di guardare lontano e prendere impegni di lungo periodo con i nostri clienti. Dall’altra parte sicuramente si può notare come anche nel mondo dell’asset management italiano si stiano affermando sempre di più, negli ultimi anni, donne manager alla guida di importanti società del settore. È una buona notizia per le molte donne che lavorano in questo ambito, ma personalmente non ne farei una questione di genere: io credo che l’asset management sia un settore dove quello che conta davvero sono le capacità di ognuno e i risultati che, come manager, si sanno concretizzare.

A proposito di risultati, da tempo state portando avanti un modello di servizio distintivo, basato sul cosiddetto approccio “Crescita – Reddito – Stabilità”. Ce lo può spiegare meglio e dirci quali sono i risultati di questa strategia?

Tutto nasce dalla conoscenza del cliente finale e delle sue esigenze che per noi di Fidelity sono sempre il punto di partenza per la costruzione della nostra offerta. Questa attenzione al cliente, fatta di ascolto continuo attraverso tutti i canali di cui disponiamo, ci ha permesso di identificare tre bisogni di base, appunto la crescita del proprio portafoglio, la generazione di un reddito costante nel tempo e la stabilità come antidoto alla volatilità dei mercati. Come brand dell’asset management storicamente forte sul mondo azionario abbiamo sviluppato nel corso degli anni un posizionamento unico anche sul tema del reddito, con lo sviluppo di prodotti di grande qualità e servizi innovativi.

Può approfondire questo tema?

Certamente. Da tempo monitoriamo l’esigenza di reddito dei clienti italiani per capire meglio come soddisfarla. Sappiamo che sono sempre di più i risparmiatori che per generare un flusso regolare di reddito preferiscono i fondi comuni agli strumenti tradizionali, come ad esempio le proprietà immobiliari. I fondi infatti sono liquidabili giornalmente, non richiedono manutenzione e non presentano le problematiche tipiche legate alla locazione immobiliare. L’altra fonte di reddito cui spesso gli italiani si sono rivolti per integrare le proprie entrate sono i titoli di stato, che tuttavia sono caratterizzati da tassi ai minimi e, nel recente passato, da fasi di elevata volatilità, e che quindi non sempre hanno offerto un profilo di rischiorendimento ottimale rispetto ad altre soluzioni.

Leggete l’intervista completa a Francesca Martignoni sul numero di novembre di BLUERATING, in questi giorni in edicola.

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