Prezzi sempre più freddi in Eurolandia

INFLAZIONE CALA COME PREVISTO IN EUROLANDIA – Nessuna sorpresa dai dati di Eurostat di stamane riferiti all’inflazione dell’area euro, tornata a fine novembre ad un +0,3% su base annua dal +0,4% di ottobre, in linea con le attese di consenso (mentre l’inflazione “core” resta sul +0,7%). Il mese entrante, tuttavia, notano gli analisti del Credit Suisse, il crollo delle quotazioni petrolifere potrebbe avere un impatto decisamente maggiore e sospingere ulteriormente verso lo zero il dato dell’inflazione su base annua di Eurolandia.

CREDIT SUISSE: LA BCE HA PIU’ MARGINE D’AZIONE – Questo fatto amplierebbe ulteriormente i margini di manovra della Bce per annunciare già la prossima settimana un “prossimo” allargamento del suo programma di acquisto di asset sul mercato, finora limitato ad Abs e covered bond. Anche perché, notano gli esperti rossocrociati, la revisione trimestrale delle stime Bce sulla crescita e sull’inflazione sarannno al ribasso come hanno già fatto intendere i vertici di Eurotower, ma queste stime non includerebbero il crollo delle quotazioni del greggio di quest’ultima settimana i cui effetti si riverberebbero pertanto sui dati di dicembre e poi sulle proiezioni del prossimo trimestre.

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