L’orso torna a graffiare, Mps cade in borsa

TROPPI DUBBI, GLI ORSI TORNANO A PREVALERE – Le tensioni sui mercati finanziari non cessano, tra i dubbi sulla possibilità del Giappone di uscire dalla sua crisi ventennale, il rischio di ulteriori cali delle quotazioni petrolifere, la possibilità di una recessione in Russia e di un rallentamento in altri mercati emergenti come Cina o Brasile. Così anche sui componenti del Blueindex tornano a prevalere le vendite, con solo una manciata di nomi che ieri è riuscita a evitare perdite.

BPM RESISTE, MPS AFFONDA – Meglio di tutti ha fatto Bpm (+0,29%), che ha battuto di poco State Street (+0,24%) e Invesco (+0,05%). Gli altri 37 componenti del paniere hanno invece chiuso la seduta di ieri in calo, a cominciare da Legg Mason, BlackRock e Bank of New York Mellon, che hanno limitato entro il mezzo punto percentuale le perdite, sino a Mps, che complici i dubbi circa l’effettivo appeal dell’istituto per un potenziale acquirente e in vista dell’aumento di capitale da massimi 2,5 miliardi di euro che dovrà essere lanciato nei prossimi mesi ha chiuso la giornata con un calo dell’8,14% a 52,45 centesimi di euro per azione.

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