Collaborazione volontaria: una nuova grande occasione

UN ANNO MOLTO IMPEGNATIVO – Il 4 dicembre 2014 il Parlamento italiano ha finalmente approvato la voluntary disclosure, che consente ai contribuenti italiani di dichiarare le attività e i fondi illecitamente detenuti in Italia o all’estero. L’anno 2015 si annuncia pertanto molto impegnativo in quanto la regolarizzazione delle posizioni riguarda un ampio spettro di operazioni e coinvolge i professionisti che a vario titolo hanno assistito i clienti: dal commercialista al fiscalista, fino al consulente finanziario.

BANCHE E INTERMEDIARI IN PRIMA LINEA – Ogni operazione fatta negli anni passati dovrà essere correttamente valutata per verificare se opportunamente inserita nella dichiarazione dei redditi e se nel quadro RW sono stati indicati investimenti e polizze che per legge dovevano essere riportati. Banche e intermediari finanziari saranno in prima linea coinvolte in una azione di ravvedimento del popolo italiano, ma non sarà facile perché non si tratta di un condono e le sanzioni possono arrivare da un minimo del 5% al massimo del 97% e mangiarsi l’intero capitale.

AUTORICICLAGGIO – Ma il fatto rilevante è l’introduzione del nuovo reato di autoriciclaggio che comporta pene severe, compresa la reclusione fino a otto anni. È la rivoluzione del private banking, del ruolo di certi Paesi offshore come la Svizzera, da sempre rifugio di capitali non dichiarati e avviene in un momento di grande evoluzione del sistema di controllo e trasparenza dei mercati finanziari. I tempi per aderire alla voluntary disclosure sono fino al 30 settembre 2015, ma per gli illeciti commessi fino al 2014 una scadenza da valutare attentamente è la regolarizzazione della dichiarazione dei redditi del 31 dicembre 2014. Professionisti unitevi, sarà un anno impegnativo e come sempre ogni cambiamento porterà grandi opportunità per chi saprà coglierle.

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