Popolari, una riforma con secondi fini?

UNA RIFORMA SU MISURA – Una riforma “su misura” di Genova e Siena, in perfetta sintonia col “patto del Nazareno” che da un anno consente a Matteo Renzi di governare senza l’opposizione, quando non col consenso, di Silvio Berlusconi. La lettura “politica” della prossima riforma della banche popolari potrebbe lasciar presto spazio, in Borsa, ad una manovra più propriamente detta finanziaria. Non è infatti un segreto che da tempo si parli in borsa di un intervento di Ubi Banca come possibile cavaliere bianco per Mps e di Bpm pronta a rilevare il controllo di Banca Carige. Interventi finora smentiti da tutti gli interessati e ritenuto difficile da attuare in base alle attuali regole di governance.

UBI PER SIENA, BPM PER GENOVA? – Guarda caso se fosse vera questa interpretazione il “palazzo” riuscirebbe, abolendo il voto capitario solo a partire da una soglia minima di consistenza patrimoniale, nella quadratura del cerchio di favorire una nuova fase di concentrazione delle banche di media dimensione che non escluda, stavolta, le popolari, ma anzi le veda protagonista del processo di aggregazione, consentendo allo stesso tempo alla politica locale di mantenere i suoi legami con gli istituti di minori dimensioni e a quella nazionale la sua presa sulle due banche “simbolo” della finanza vicina al centrodestra (Carige) e di quella di centrosinistra (Mps).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!