Piazza Affari, debutto “col botto” sull’Aim per Italian Wine Brands (+8,1%)

ITALIAN WINE BRANDS – Dopo la Spac Made in Italy 1, Luca Giacometti porta sull’Aim una nuova società: si tratta di Italian Wine Brands, prima Ipo del 2015, che ha brillantemente debuttato oggi a Piazza Affari segnando in chiusura di giornata un +8,10%  a 10,81 euro rispetto a un prezzo di quotazione di 10 euro. Nata dall’aggregazione della piemontese Giordano Vini e della Provinco Italia di Rovereto, Italian Wine Brands è sbarcata sul mercato Aim tramite il veicolo Ipo Challenger, una sorta di special purpose acquisition company “evoluta” che vede tra i suoi soci Electa Italia S.r.l., Angela Oggionni, Simone Strocchi e, appunto, Luca Giacometti.

IL VEICOLO IPO CHALLENGER – “Italian Wine Brands è per certi versi un derivato di Made in Italy 1”, ha spiegato Giacometti a BLUERATING. “Questa volta abbiamo creato un altro veicolo, Ipo Challenger, che ha raccolto 52 milioni di euro tramite un bond convertibile. Ora che gli investitori hanno acconsentito alla conversione del prestito in azioni Iwb, la società è arrivata sul listino di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese. Avrà un flottante di circa il 62% derivante dalla vendita delle quote degli attuali soci di Ipo Challenger, il 25% sarà detenuto dai soci di Giordano e il 12% dal fondatore di Provinco.

I NUMERI DELLA SOCIETA’
– Ma chi è Italian Wine Brands? “E’ una società che raggruppa il 100% di due case vinicole italiane – una B2b e una B2c – che insieme creano grandi sinergie”, ha spiegato ancora Giacometti. “Né Provinco Giordano Vini hanno delle vigne proprie, ma comprano uva e mosto dove è più conveniente, quindi sono aziende leggere, senza carichi di asset, che possono remunerare agevolmente il capitale”. Attualmente Iwb fa 140 milioni di euro di fatturato, 13,5 milioni di margine operativo lordo e 31 milioni di posizione finanziaria netta. Produce 44 milioni di bottiglie ogni anno, di cui di cui il 65% all’estero in una quindicina di Paesi, primi su tutti la Germania, l’Austria, la Svizzera, l’Olanda, la Danimarca e la Polonia.

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