Raiffeisen International corre ancora, in Ungheria la situazione può migliorare

E’ ANCORA RAIFFEISEN LA MIGLIORE – Raiffeisen International concede il bis e con un rialzo del 13,24% ha soffiato a Mps (+13% a fine giornata) la palma di miglior componente del Blueindex nella seduta di ieri. Se per l’istituto italiano a giustificare il balzo delle quotazioni è la notizia di un ritorno del Tesoro tra gli azionisti a seguito del pagamento (in luglio) degli interessi sui “Monti Bond” in azioni e non per contanti, avendo l’istituto chiuso con una maxi perdita l’esercizio 2014, nel caso della banca austriaca a sospingere il titolo sembra la notizia che il previsto calo del tax rate in Ungheria consentirà alla controllata del gruppo di tornare in utile entro il 2016, dopo ulteriori “significativi” tagli dei costi quest’anno.

LE ATTIVITA’ IN UNGHERIA NON SI VENDONO – Lo ha confermato lo stesso Ceo di Raiffeisen International, Heinz Wiedner, in un’intervista a Reuters ieri. Il banchiere ha anche aggiunto che il carico fiscale della sua banca potrebbe calare a circa 20 milioni di euro il prossimo anno dai circa 40 milioni attuali, riducendo così anche la sua base di costi fissi. Raiffeisen Bank International, seconda solo al gruppo Unicredit nel settore del credito sui mercati emergenti dell’Est Europa, ha chiuso il 2014 con una perdita netta di 493 milioni di euro e un paio di giorni fa ha annunciato che avrebbe dismesso le proprie attività in Polonia e Slovenia e ridotto la sua presenza in Russia. Le attività in Ungheria, ha invece confermato Wiedner, non sono in vendita e “forse perché abbiamo avuto così tanti problemi qui” in passato, che ora “pensiamo non possa che andare meglio. Se la situazione si normalizzasse l’Ungheria non sarebbe un mercato non attraente” ha concluso il banchiere.

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