BANCHE EUROPEE, CONSOLIDAMENTO IN VISTA? – Sono tra le banche che detengono maggiori asset per area valutaria tra quelle tracciate dal Bloomberg World Banks Index, ma allo stesso tempo tra le meno redditizie. Così le banche europee secondo l’agenzia potrebbero subire un processo di concentrazione favorito da quelle stesse regole varate della autorità del vecchio continente per rafforzarne i requisiti patrimoniali. Uno scenario caratterizzato da crescita modesta e bassi tassi d’interesse, unito alla ricerca di maggior efficienza che comporta ulteriori tagli dei costi, potrebbero indurre molti istituti a cercare sinergie di costo attraverso operazioni di fusione e acquisizione, finora apparse molto limitate.
REDDITIVITA’ TROPPO BASSA – Ma dato che il ritorno medio sugli asset detenuti dalle banche di Eurolandia è inferiore allo 0,1% contro il circa 1% delle banche statunitensi, o si riuscirà a crescere rapidamente, portando ad un incremento dei tassi e dei livelli di attività creditizia tali da moltiplicare gli utili, o sarà inevitabile cercare di salire di taglia. Quanto alle potenziali candidate Keefe, Bruyette & Woods sembra puntare su un polo Banco Popolare-Credem-Bper, che però richiederebbe tempo per essere portato a termine, mentre Fidentiis Equities scommette su Bpm come preda potenziale piuttosto che come polo aggregante come suggerisce da tempo la stampa italiana.
PREDE POTENZIALI IN ITALIA, GERMANIA E PORTOGALLO – In Germania Commerzbank rimane una delle poche prede appetibili, ad esempio per Ing Groep o per UniCredit, mentre Deutsche Bank potrebbe mettere sul mercato Postbank. In Portogallo Novo Banco, nato dalle ceneri di Banco Espirito Santo, sembra interessare a Banco Santander e Banco Bpi (controllato da CaixaBank). Come si vede nei mesi a venire potrebbe esserci molta carne al fuoco, anche se parte di queste ipotesi appaiono destinate a rimanere un esercizio teorico.