Sette divertenti insegnamenti di Warren Buffett agli investitori

GLI INSEGNAMENTI DI BUFFETT – Warren Buffett, conosciuto anche come “l’Oracolo di Omaha”, città statunitense dove è nato, non ha dubbi nel condividere i segreti che lo hanno portato al successo con qualsiasi persona interessata ad ascoltarlo. Le tradizionali lettere annuali ai suoi azionisti racchiudono perle di saggezza aziendale avvolte in un linguaggio semplice, comprensibile da qualsiasi persona. Ecco i principali insegnamenti di quest’anno raccolti dal portale Idealista.it per gli investitori.

1. Una persona non può mai diventare ricca scambiando un biglietto da cento dollari con otto biglietti da 10 anche se i tuoi consiglieri ti dicono che è possibile. Quando compri un’azienda scambiando azioni, quelle della tua compagnia devono essere meno valide di quelle dell’impresa che acquisti.

2. L’abc della decadenza negli affari è costituito dall’arroganza, dalla burocrazia e dall’autocompiacenza. Buffett incoraggia i suoi successori a combattere i mali che hanno conseguenze dannose per l’azienda.

3. Berkshire possiede nove aziende e mezzo quotate nella lista Fortune500, ci restano ancora 490 pesci e mezzo nel mare. L’ambizione è fondamentale per avere un’impresa di successo.

4. I meteorologi del mercato riempiranno le tue orecchie, però non vanno mai a riempire il tuo portafogli. Buffett critica i consulenti che considerano gli investimenti in termini puramente matematici, senza andare più in là.

5. Se i cavalli avessero controllato le decisioni di investimento, non avremmo mai avuto un’industria automobilistica. Questa battuta in realtà nasconde un insegnamento basilare: qualsiasi amministratore delegato deve valutare un investimento in maniera obiettiva, senza pregiudizi.

6. Non domandare mai al tuo parrucchiere se hai bisogno di tagliarti i capelli. Si riferisce alla tendenza dei mercati di marcare il ritmo inversionistico delle grandi imprese.

7. Ci sono cose che non puoi spiegare ad una vergine in maniera adeguata con parole o immagini. Si riferisce al fatto che le qualità innate di un buon investimento non si possono apprendere.

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