Il denaro facile di Draghi attira gli emittenti Usa

I TASSI ZERO EUROPEI ATTIRANO EMITTENTI ESTERI – Il denaro a costo zero o quasi, conseguenza del quantitative easing varato dalla Bce di Mario Draghi, non si sa ancora se riuscirà a risollevare l’asfittica crescita dell’Eurozona e in particolare dell’Italia, ma già sta facendo contente molte grandi aziende americane e internazionali, che stanno approfittando a piene mani del ribasso dei tassi di mercato per emettere nuovo debito.

GLI EMITTENTI D’OLTRE OCEANO RINGRAZIANO – Secondo un report di Bank of America di poco prima di Pasqua, il 65% dei 60 miliardi di euro di bond “investment grade” collocati sul mercato solo in marzo sono risultati di emittenti d’oltre oceano ad esempio, la gran parte dei quali erano statunitensi. Tra i bassi tassi e l’euro debole per una corporation americana conviene del resto indebitarsi nella valuta unica europea, visto che può risparmiare circa il 2% all’anno rispetto ad un’emissione in dollari. Così il denaro a costo zero o quasi di Draghi potrebbe alla fine fare bene soprattutto alla crescita americana, più che a quella europea o tricolore.

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