Anche UniCredit si piega alle prese di profitto

ANCHE UNICREDIT SOFFRE IL MAL DI GRECIA – Era partita in moderato calo, ma il diffondersi di ipotesi, peraltro già smentite, di un possibile “default pilotato” della Grecia ha indotto gli investitori ad alleggerire le posizioni, così Unicredit a metà seduta perde il 2,8% a 6,23 euro per azione, con oltre 34,5 milioni di pezzi già passati di mano. Il calo quasi azzera il rialzo segnato nell’ultima settimana, riducendo a circa il 4,5% il guadagno da inizio anno e al 27,7% il recupero rispetto a 12 mesi or sono.

PRESE DI PROFITTO SU TUTTI I BANCARI – L’intero comparto bancario europeo perde del resto attorno al 2%, mentre lo spread Btp-Bund sui 10 anni si allarga leggermente e oscilla attorno all’1,22%, non tanto perché scattino particolari vendite sui titoli italiani quanto perché la liquidità si rifugia ancora una volta nei Bund provocandone un nuovo calo dei rendimenti. Tra le altre banche italiane, Intesa Sanpaolo oscilla sul -2,5%, Bper cede il 3,2%, Banco Popolare segna -1,9%, Bpm è sul -2,1%, Ubi Banca perde il 2,3% e Mps sfiora il -3,1%.

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