Mps parte bene, poi le vendite prevalgono

MPS PARTE BENE POI CALA – In una seduta negativa per tutti i titoli bancari europei, complici i rinnovati timori sulla Grecia, Mps dopo un’apertura in rialzo dello 0,7% perde ora il 3%, dopo che ieri la Bce ha richiesto all’istituto senese di rientrare entro i limiti regolamentari, con riferimento alla “large exposure” verso Nomura, entro il 26 luglio prossimo. Sui giornali è uscita la cifra di 1 miliardo di euro di esposizione, che la banca ha precisato essere una stima interna effettuata a fine gennaio del corrispettivo da riconoscere a Nomura nel caso “ad oggi ipotetico” di una chiusura dell’operazione Alexandria”. Stima indicata nella lettera che la banca ha inviato alla Procura di Milano, che sta indagando sul caso, e che la banca sta ricalcolando per adeguare eventualmente la sua richiesta di risarcimento danni alla stessa Nomura.                                                         

CHIARIMENTI SU IMPATTO ALEXANDRIA UTILI – In realtà l’eventuale chiusura agli attuali livelli di spread dovrebbe avere un impatto prossimo allo zero sul Common Equity Tier 1, per effetto del trattamento prudenziale specifico, come richiesto dalla Bce, “della relativa riserva Afs negativa iscritta in bilancio, dedotta per intero dal patrimonio di vigilanza” come notano oggi gli analisti di Icbpi, spiegando che restano difficili da quantificare gli impatti economici e patrimoniali, “implicando profili finanziari e legali che si potrebbero modificare sensibilmente nel corso dei prossimi mesi”. Ieri intanto l’assemblea dei soci ha approvato l’aumento da 3 miliardi da eseguire entro il 30 settembre prossimo, confermando Alessandro Profumo alla presidenza (anche se lo stesso Profumo ha già ribadito l’intenzione di voler lasciare una volta conclusa la ricapitalizzazione della banca).

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