Voluntary disclosure nel pantano?

INCERTEZZA SUL RADDOPPIO DEI TERMINI – Il rimpatrio dei capitali è nel pantano? “L’incertezza sul raddoppio dei termini di accertamento è il principale freno della voluntary disclosure. Fino a quando la norma prevista dalla legge delega non sarà in vigore, è difficile ipotizzare che la collaborazione volontaria decolli”. A dirlo ieri è stato Antonio Martino, responsabile dell’Ucifi (la task force dell’Agenzia delle Entrate per il contrasto gli illeciti internazionali), intervenuto a Pavia all’11° convegno organizzato dal Codis, il coordinamento degli ordini dei commercialisti lombardi, e Kpmg.

CRITICITA’ OPERATIVE – Martino ha riconosciuto che restano diverse le criticità operative legate alla disclosure, ma che tra queste il raddoppio è probabilmente la più rilevante. Con l’approvazione del dlgs sulla certezza del diritto, che limiterà l’estensione delle annualità accertabili in presenza di reato ai soli casi in cui la denuncia sia effettuata entro i termini ordinari di controllo, ai fini del rientro dei capitali i periodi d’imposta anteriori al 2010 saranno neutralizzati, rendendo quindi la procedura più certa e meno costosa per i contribuenti.

RASSICURAZIONI – Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Lombardia ha provato a dare una rassicurazione ai contribuenti fornendo una sua soluzione al problema: “L’Agenzia delle Entrate ha invitato i contribuenti a presentare comunque le istanze, rassicurando che, laddove il dlgs sulla certezza del diritto venisse approvato nel corso della fase istruttoria della pratica, l’ufficio terrà conto solo degli anni ordinariamente accertabili, neutralizzando d’ufficio quelli ‘raddoppiati'”.

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