Saipem e Telecom Italia, i due volti di una seduta nervosa a Milano

MILANO TIRA I REMI IN BARCA – Niente da fare: l’accordo tra la Grecia e i suoi creditori non si trova, pur sembrando, a parole, sempre a portata di mano. Così Piazza Affari perde quota e alla vigilia della scadenza di una prima tranche di aiuti Fmi da 300 milioni (che però potrebbe slittare a fine mese, al pari degli altri rimborsi per complessivi 1,4 miliardi previsti in giugno) vede il Ftse Mib perdere l’1,15%, il Ftse Italia All-Share cedere l’1,05% e il Ftse Italia Star finire in rosso dello 0,43%, dopo essere ripartita dai minimi mattutini e aver sfiorato il pareggio a metà pomeriggio.

SAIPEM A PICCO, BENE TELECOM ITALIA – Tra le blue chip si mette in luce Telecom Italia, influenzata dalle indiscrezioni di una possibile fusione tra T-Mobile (controllata di Deutsche Telekom) e Dish Network. Bene anche Mps, Mediobanca e Pirelli, tra lo 0,88% e lo 0,52% di rialzo a testa. Pesantissimo il tonfo di Saipem: -13,58% col titolo che chiude a 10,25 euro dopo le voci di un possibile aumenti di capitale tra 1,5 e 2,5 miliardi entro il prossimo autunno, ipotesi che una nota ufficiale non smentisce completamente parlando di “diverse opzioni di rifinanziamento”, tra cui “un direttor ricorso al mercato” allo studio della società “da tempo” che però non sono ancora giunte all’attenzione del Cda. In affanno anche Tenaris (che perde il 3,7% sull’ulteriore calo del petrolio), Enel e Mediaset, tutte oltre i 2 punti di perdita, sfiorati anche da Eni.

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