Aumenti indigesti per Piazza Affari

TEMPO DI AUMENTI A MILANO – Gli aumenti di capitale sono decisamente indigesti in questo periodo a Piazza Affari. Se la sola ipotesi di un aumento di capitale ha fatto (più volte) crollare Saipem, Mps (oggi in ripresa) non ha certo brillato fino a ieri, ultimo giorno di trattazione in borsa dei diritti per l’aumento da 3 miliardi di euro. Analogo “mood” quanto meno prudenziale nel caso di Banca Carige, oggi al secondo giorno di trattazione dei diritti per l’aumento da 850 milioni.

BANCA CARIGE CEDE, MPS E AEDES RIMBALZANO – Se il titolo ordinario perde il circa il 4,9% a 1,669 euro per azione a metà pomeriggio a Milano, quando sono passati di mano oltre 4,2 milioni di pezzi, i diritti cedono un altro 2,17% e scendono a 3,16 euro. Chi dunque non ha ceduto il titolo Carige venerdì al prezzo di chiusura di 5,60 euro per azione ordinaria al momento sconta una perdita di valore complessiva del 13,75% circa. Più volatile Aedes, a sua volta impegnata da ieri in un aumento da 40 milioni di euro: il titolo è al momento sospeso a 76 centesimi per azione (+14,25% teorico), contro gli 1,995 euro del prezzo di chiusura di venerdì scorso prima dello stacco dei diritti, a loro volta sospesi ma al ribasso al livello di 1 euro (-8,16%). In questo caso dunque il bilancio provvisorio per chi non ha venduto i titoli prima della partenza dell’operazione è negativo per poco meno del 12%.

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