Perchè le aziende greche non temono troppo l’ipotesi Grexit

LA GRECIA E L’ESEMPIO DI CIPRO – L’esperienza di Cipro insegna che vivere con un’economia sottoposta a controlli dei capitali vuol dire mettere in conto un calo di almeno il 25%-30% delle vendite al dettaglio. Ma le principali società greche non sembrano spaventate all’ipotesi che Atene possa fare default e uscire dall’euro se non si troveranno soluzioni negoziali alla riduzione del debito pubblico greco, ipotesi che farebbero scattare immediatamente un controllo serrato dei movimenti di capitale per evitare la fuga in massa dei risparmi all’estero in previsione di una pesante svalutazione della “nuova dracma”.

CONTROLLI SUI CAPITALI NON PREOCCUPANO AZIENDE – Secondo quanto segnala l’agenzia Bloomberg, infatti, le imprese greche sembrano pensare che anche se all’inizio le turbolenze sarebbero pesanti e il crollo della domanda interna immediato, nel medio termine si ridurrebbero anche i costi di produzione e distribuzione di beni e servizi sul mercato domestico e si recupererebbe competitività. Inoltre dalla fine del 2009 a oggi già oltre 100 miliardi di depositi in precedenza detenuti da imprese e famiglie sono usciti dal sistema bancario greco per rifugiarsi in impieghi all’estero. Uscire ora dall’euro per Alexis Tsipras equivarrebbe dunque a chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi.

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