A Milano soffrono Fca e Azimut, nessun segno più tra le blue chip

PARTITA MALE, CHIUSA PEGGIO – Milano ancora sotto il segno delle prese di profitto, con indici che partono in calo di un punto per finire sfiorando il -3%. Il Ftse Mib ha chiuso infatti a -2,97%, il Ftse Italia All-Share a -2,87%, mentre il Ftse Italia Star ha segnato -2,22%. A influire negativamente sull’umore degli operatori sono da una parte il nuovo “tonfo” dei listini cinesi, dall’altra alcune trimestrali poco esaltanti o specifiche notizie che coinvolgono le blue chip del listino tricolore.

FCA PAGA MAXI MULTA NEGLI USA – Tra le principali capitalizzazioni si nota ad esempio il ruzzolone di Fiat Chrysler Automobiles (-6,8%), che dovrà pagare 70 milioni di dollari negli Usa in seguito ad un accordo raggiunto con la National Highway Traffic Safety Administration relativo ad alcuni obblighi previsti dalla legge statunitense a cui Fca non avrebbe adempiuto tempestivamente in tre campagne di richiamo. Fca dovrà inoltre spendere altri 20 milioni in azioni migliorative a beneficio del settore e dei consumatori e rischia un ulteriore sanzione di 15 milioni di dollari se non osservasse alcune disposizioni contenute nell’accordo.

AZIMUT INDIETRO TUTTA – Pesante anche la giornata di Azimut, che termina a -6,5% alla vigilia della pubblicazione delle trimestrali del comparto (la società ha peraltro già pubblicato la propria la scorsa settimana). Cali attorno o sopra il 4,5% anche per Mediolanum, Mediaset e Moncler. Nessuna blue chip italiana stasera può vantare un risultato positivo.

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