E la Cina tagliò ancora i tassi

PECHINO TAGLIA ANCORA I TASSI – Per la quinta volta da novembre Pechino ricorre all’arma dei tassi per cercare di sostenere i suoi mercati finanziari. Il tasso sui prestiti a un anno è calato di 25 basis point al 4,6% a partire da domain, mentre quello sui depositi a un anno scende di altrettanto all’1,75%, secondo quanto annuncia in una nota la Banca del popolo cinese (ossia la banca centrale della Cina).

LI KEQIANG PUNTA AL 7% DI CRESCITA – La mossa viene ufficialmente collegata alla determinazione con cui il premier Li Keqiang intende raggiungere una crescita del Pil del 7%, ma la pressione sui mercati resta alta e mentre la politica fiscale è destinata a irrigidirsi gradualmente, la politica monetaria deve fornire sostegno ai mercati in termini di liquidità e tassi per evitare scossoni troppo bruschi. Una manovra che finora Pechino non sembra aver compreso appieno come effettuare, tanto che dopo la svalutazione dello yuan dello scorso 11 agosto i mercati non hanno reagito positivamente, accelerando anzi la loro caduta.

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