Anche Milano in rosso a causa dei dati macro cinesi

LA CINA CONTINUA A PESARE SUI LISTINI – Lo storno dei mercati partito in luglio con la crisi greca e accentuatosi in agosto a causa delle tensioni provenienti dai mercati cinesi prosegue anche in settembre e Piazza Affari non ne è immune. Dopo oltre un’ora e mezza di scambi l’indice Ftse Mib cede infatti il 2,47%, mentre il Ftse Italia All-Share oscilla a -2,46% e il Ftse Italia Star perde il 2,52%. A pesare sul listino sono i dati macro cinesi, con l’indice Pmi manifatturiero calato in agosto a 49,7 punti, sotto quota 50 che rappresenta lo spartiacque tra un’attività in espansione ed una in recessione.

LUSSO E BANCHE DI NUOVO IN ROSSO – Non aiutano neppure le dichiarazioni del direttore centrale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, secondo cui la crescita globale del 2015 sarà inferiore al +3,5% che il Fmi aveva stimato a luglio. Tra le blue chip italiane non si notano segni positivi per ora, mentre i cali più marcati sono segnati da titoli del lusso come Moncler e Salvatore Ferragamo, oltre a bancari come Bpm e Unicredit.

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