Goldman Sachs insiste: il petrolio rischia di cadere a 20 dollari al barile

GOLDMAN RIBADISCE: PETROLIO A 20 DOLLARI AL BARILE – Il prezzo del petrolio potrebbe, con una probabilità del 50%, cadere sino a 20 dollari al barile, più probabilmente in ottobre o a marzo, periodi in cui le raffinerie chiudono per manutenzione. Lo ribadisce Goldman Sachs che già qualche giorno fa aveva ipotizzato un calo fino a 20 dollari delle quotazioni del greggio nei prossimi mesi. Solo a quel livello secondo la banca d’affari Usa i produttori inizieranno seriamente a ridurre la produzione, eliminando l’attuale squilibrio tra domanda e offerta.  

A LUNGO TERMINE EQUILIBRIO A 50 DOLLARI – A lungo termine gli analisti vedono comunque le quotazioni potersi stabilizzare attorno ai 50 dollari al barile, ma con rischi al ribasso visto lo scenario prospettico delle altre materie prime e macroeconomico più generale, avvertono gli esperti. Il mondo sta del resto passando da una “fase di investimenti” nelle materie prime durata trent’anni, ad una “fase operativa” in cui i produttori di shale oil giocheranno una parte importante sul mercato mondiale. Nonostante gli auspici dell’Opec, insomma, i prezzi per l’oro nero non ripartiranno né a breve né a medio termine.

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