“Voluntary disclosure”, le pratiche accelerano

60MILA RICHIESTE GIA’ PRESENTATE – Sono 60.000 i contribuenti italiani che a fine dello scorso settembre hanno deciso di aderire alla “voluntary disclosure”, facendo emergere capitali per un controvalore di 28 miliardi di euro. Negli ultimi quindici giorni del mese scorso, quindi, i contribuenti che hanno deciso di aderire alla procedura, ancor prima della proroga decisa dal governo (vedi notizia) sono di fatto triplicati rispetto al traguardo dei primi otto mesi di vigenza della legge 186/14.

ATTESE OLTRE 100MILA RICHIESTE – Le cifre sono state fornite ieri durante un convegno al quale ha partecipato Rossella Orlandi, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate. Difficile stimare il numero finale delle procedure quando scatterà la deadline del 30 novembre, ma si si ipotizza che i contribuenti potrebbero essere più di 100.000 con un’accelerazione dovuta sia all’avvenuta proroga sia a coloro che hanno aspettato il divieto del raddoppio dei termini per l’accertamento.

RICHIESTA DI GRUPPO ALLE BANCHE SVIZZERE – Intanto la fase 2 della “voluntary disclosure” si aprirà con una richiesta di gruppo recapitata dall’Agenzia delle Entrate alle banche svizzere. Nella missiva si chiederà quali sono i cittadini italiani possessori di conti esteri che non hanno aderito alla procedura di collaborazione volontaria. Dopo l’Olanda anche l’Italia non perderà tempo e si avvarrà degli strumenti di scambio di informazione fiscale che le diverse amministrazioni a livello internazionale stanno perfezionando. Tempi durissimi per gli evasori…

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