Syz, come generare rendimenti nell’era dei tassi bassi

TREND IN MIGLIORAMENTO – Come generare rendimenti in un contesto caratterizzato ancora da bassi tassi di interesse? Secondo Fabrizio Quirighetti, cio di Syz, “il trend dell’economia è in miglioramento, in un quadro caratterizzato da una crescita globale modesta“. In particolare, “i tassi di crescita più deboli riguarderanno le economie emergenti: deficit esterni, leadership deboli ed eccesso di debito privato mettono ancora alla prova alcune economie. La frenata della crescita è accentuata dalla forza del dollaro e dalla caduta dei prezzi delle commodities”. Altri interrogativi riguardano la Cina, Paese in cui “il rallentamento strutturale dell’economia e l’elevato indebitamento spingono rapidamente verso una politica monetaria accomodante”.

AREA EURO, RIPRENDE LA CRESCITA – Per quanto riguarda l’area euro, per Quirighetti “riprende la crescita, anche se permangono ancora forze strutturalmente deflazionistiche. La ripresa ciclica è ancora in atto, guidata dal recupero della domanda interna”. In un mondo indebitato, nota l’economista, “il peso è sulle spalle delle banche centrali. La Bce è riuscita ad allentare le condizioni finanziarie ma occorre fare di più”. Lo scenario di crescita resta “positivo, sostenuto da un mix di bassi prezzi dell’energia, euro debole e condizioni monetarie favorevoli”.  Tuttavia, dopo il 2015 spetterà “ai governi implementare riforme strutturali per evitare lo ‘scenario giapponese'”, sottolinea Quirighetti.

USA: SCENARIO FAVOREVOLE – Negli Usa “lo scenario di crescita è favorevole, con un tasso di disoccupazione più basso e minori prezzi dell’energia, un mercato immobiliare in miglioramento e condizioni favorevoli del credito. Servizi e consumi alimentano la crescita, nonostante il debole momento del settore industriale”. Per Quirighetti “la Fed potrebbe iniziare a innalzare i tassi, ma non sarà un processo rapido”.

LE PREVISIONI – In questo scenario, secondo l’economista il Pil dovrebbe crescere “tra il 2 e il 2,5% negli Usa, dell’1,5% nell’area euro, dell’1% in Giappone e del 6% in Cina”, mentre l’inflazione attesa dovrebbe essere “del +2% in Usa, +1% nell’area euro, +0,5% in Giappone e +1,5% in Cina”. In caso di una deviazione negativa dallo scenario base, si potrebbe verificare “una crescita inferiore alle attese, guidata da un rallentamento ulteriore nei Paesi emergenti e/o da minori prezzi del petrolio, con un’inflazione più bassa e politiche monetarie più accomodanti”. Viceversa, in caso di una deviazione positiva dallo scenario base, si realizzerebbe “una crescita superiore alle attese, spinta dalla domanda domestica nei mercati sviluppati, che finalmente determinerebbe un aumento degli investimenti e dei salari, con un’inflazione più alta e politiche monetarie meno accomodanti”.

AZIONI E IMMOBILIARE – In questo contesto, per riuscire a generare rendimenti Quirighetti lancia alcune idee: “Le azioni offrono certamente i migliori rendimenti attesi sul lungo periodo”, spiega. “Con i tassi che resteranno bassi a lungo nell’area euro, bisogna poi essere pronti ad affrontare un interessante mercato immobiliare“. Inoltre, l’economista suggerisce di “prendere qualche rischio su valute ad alto rendimento”.

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