La mossa della Bce delude le attese

ANIMA SGR: DELUSE LE ASPETTATIVE – “La Bce delude le aspettative dei mercati approvando una serie di misure espansive inferiore a quelle che si era lasciato intendere e soprattutto rispetto a quelle sperate dai mercati finanziari”, commenta Luca Noto, portfolio manager obbligazionario di Anima Sgr. “La revisione del programma di acquisti (APP), infatti, si è limitata alla durata – stabilendo l’allungamento fino a marzo 2017 – ma non l’aumento quantitativo mensile degli acquisti. In termini assoluti, la delusione può essere approssimata in circa 200/250 miliardi di acquisti in meno rispetto a quanto nelle attese degli operatori. Allo stesso tempo, però, sono stati introdotti degli elementi che migliorano la struttura e l’efficacia del QE: 1) inserimento nel piano di acquisti dei titoli regionali, per un valore di circa 250 miliardi, “allungando la vita” del programma; 2) introduzione del principio di reinvestimento, che rafforza l’impegno della Bce nel mantenere elevato il suo bilancio per lungo periodo e ben oltre l’attuale scadenza degli acquisti”, aggiunge Noto.

MISURE ACCOMODANTI – “Tuttavia, in questo quadro di insoddisfazione si è perso un elemento di importante discontinuità, in quanto la Bce ha incrementato le misure accomodanti, in un contesto di crescita rivista al rialzo e inflazione pressoché stabile. Il successo delle misure non convenzionali, a detta di Draghi, chiama un maggiore intervento condizionato al raggiungimento del target di inflazione del 2.0%. Infine, la promessa di Draghi di rivedere nel I trimestre del 2016 la struttura e i tecnicismi dell’intero programma, potrebbe contenere l’attuale reazione a caldo e ripristinare la protezione di Draghi sui mercati finanziari”, conclude il manager.

SCHRODERS: DELUSIONE – “Così tante aspettative, così tanta delusione”, chiosa Azad Zangana, senior European economist & strategist di Schroders. “La reputazione di Mario Draghi, sempre in grado di superare le attese dei mercati in tema di stimoli, oggi è giunta al termine. Dopo aver lasciato intendere, negli ultimi due mesi, che fosse in vista un rafforzamento delle misure di stimolo di politica monetaria, Draghi non ha rispettato le attese. Sono state annunciate cinque misure: 1) Il tasso sui depositi è stato tagliato da -0,2% a -0,3%; tuttavia, il tasso principale e quello sui prestiti sono rimasti invariati (allo 0,05% e allo 0,3%, rispettivamente). 2) L’allentamento quantitativo (QE) da 60 miliardi al mese è stato esteso fino a marzo 2017 (precedentemente doveva terminare a settembre 2016). 3) La BCE ora reinvestirà il capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del QE, per il tempo necessario. 4) Nel novero degli asset che la BCE può acquistare sono stati aggiunti i bond dei Governi regionali e locali; 5) Le operazioni principali di rifinanziamento e le operazioni di rifinanziamento di lungo termine a tre mesi potranno essere utilizzate almeno sino a fine 2017″.

RIPENSARE LA COMUNICAZIONE – “Rispetto a tali misure, i mercati si aspettavano un taglio di almeno 20 punti del tasso sui depositi e un incremento di almeno 20 miliardi agli acquisti mensili attuati tramite il QE. Data la delusione, l’euro è salito di circa il 2,2% contro il dollaro, mentre le borse europee hanno registrato forti cali. Chiaramente, Draghi deve ripensare la sua strategia di comunicazione. Sembrare in grado di far sempre meglio rispetto alle attese dei mercati ha portato alla fine ad attese irrealistiche, e quindi alla delusione”, commenta Zangana.

M&G: DRAGHI CERCA RISPOSTE – Secondo Jim Leaviss, responsabile del team Retail Fixed Income di M&G Investments, “dopo aver scongiurato la crisi della zona euro con il suo famoso ‘pronti a fare tutto il necessario’ nel 2012 e dopo aver convinto i membri del Consiglio della Bce rispetto a un approccio più interventista, quindi decidendo di intraprendere il quantitative easing per una somma pari a €1.1 mila miliardi nel 2015, il presidente della Bce Mario Draghi continua disperatamente a cercare una risposta al malessere che sta attanagliando l’economia: la deflazione. Nel mese di novembre di quest’anno, Draghi ha comunicato ai mercati che la Bce “farà tutto quello che si deve fare per aumentare l’inflazione nel più breve tempo possibile. Questo è ciò che il nostro mandato per salvaguardare la stabilità dei prezzi esige da noi.” La Bce ha confermato oggi ulteriori misure di allentamento quantitativo per adempiere al suo mandato volto a salvaguardare la stabilità dei prezzi, vicino ma al di sotto, del 2% di inflazione. Tra queste misure, l’estensione del programma di acquisto degli asset fino almeno a marzo 2017, così come un ulteriore taglio dei tassi di deposito da -0.2% à -0.3%”.

L’AREA EURO NON GODE ANCORA DI BUONA SALUTE -“In precedenza, Draghi aveva dichiarato che “siamo al livello più basso” ma ciò appare prematuro: le banche centrali della Svizzera, della Svezia e della Danimarca manterranno tassi di interesse negativi per il 2016. Di conseguenza, non vi è alcun motivo per cui i tassi di interesse non possano spingersi ancora di più in territorio negativo. Inoltre, con la Bce che ha ancora una volta abbassato le proprie previsioni relative alla crescita economica nel biennio 2015/17 e data l’entità dell’allentamento monetario che si è verificato in questi 12 mesi, è evidente come l’economia della zona euro non goda di buona salute nonostante i segnali di miglioramento della fiducia dei consumatori. Le preoccupazioni circa la possibilità dell’uscita della Grecia dall’Eurozona, i rischi generati dalla politica in Spagna e in Portogallo e la mancanza di un reale progresso verso un’unione fiscale e politica, probabilmente continueranno a pesare molto sugli investitori per tutto il 2016 e oltre”, conclude Leaviss.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: