Commissione Ue taglia stime su inflazione e crescita nel 2016

COMMISSIONE UE RIDUCE STIME SU CRESCITA – La Commissione Ue ha ridotto stamane le sue previsioni sull’inflazione in Eurolandia nel 2016 a +0,5%, a causa di una crescita che dovrebbe mantenersi a un ritmo inferiore a quanto previsto pochi mesi fa (il Pil di Eurolandia è infatti visto salire dell’1,7% nel 2016 contro il +1,8% previsto tre mesi fa).

PER L’ITALIA SONO DOLORI – Per l’Italia ci sono pochi motivi per gioire: una crescita leggermente inferiore alle previsioni (come per la Germania e la Francia la commissione ha limato di uno 0,1% le previsioni sul Pil italiano, +1,4% contro il +1,5% precedente) porterà ad un peso del deficit/Pil superiore: 2,5% contro il 2,3% finora previsto. Una previsione che rischia di chiudere prima ancora del nascere ogni richiesta italiana di ulteriore flessibilità sui conti. Il saldo netto strutturale (ossia il deficit al netto del ciclo e delle una tantum) peggiora dello 0,7% del Pil (lo 0,2% in più rispetto alle previsioni dello scorso autunno).

MANOVRA DI PRIMAVERA IN ARRIVO? – Considerando che l’Ecofin della scorsa estate raccomandò all’Italia di realizzare un miglioramento dello 0,1% , anche tenendo conto di tutte le clausole di flessibilità richieste (peggioramento dello  0,5%) il “bel paese” è già all’estremo limite di quanto consentito dal Patto di Stabilità, anche tenendo conto del margine dello 0,25% del Pil. Per l’Italia, insomma, si avvicina una manovra correttiva di primavera, mentre sullo sfondo restano clausole di salvaguardia che tra il 2016 e il 2017 imporrebbero tagli di spesa o aumenti di imposta per complessivi 34 miliardi di euro.

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