Evasione, blitz delle Entrate in Lussemburgo

Sta per partire la prima richiesta fiscale di gruppo da parte dell’Agenzia delle Entrate italiana all’agenzia delle entrate lussemburghese. Ad annunciarlo al convegno «Rientro dei capitali e autoriciclaggio: i rischi penali della voluntary disclosure», riferisce “Italia Oggi”, Antonio Martino nel suo ultimo convegno in qualità di dirigente Ufficio centrale per contrasto agli illeciti fiscali internazionali (Ucifi) dell’Agenzia delle Entrate e da oggi avvocato penalista nel dipartimento litigation regulatory di Dla Piper

 
Le richiesta di gruppo rappresentano una novità nel panorama dello scambio di informazioni fiscali ai fini del contrasto dell’elusione e si intende una domanda di assistenza amministrativa avanzata dallo stato richiedente, in questo caso l’Italia, e inerente un gruppo di contribuenti dei quali non si conoscono anagrafiche o generalità ma per i quali esiste una provata presunzione di evasione fiscale. La richiesta all’esame dell’Agenzia delle Entrate avrà ad oggetto gli anni di imposta a far data dal primo gennaio 2014, periodo di entrata in vigore del protocollo aggiuntivo tra Italia e Lussemburgo proprio in materia di doppie imposizioni.
 
L’amministrazione fiscale del Lussemburgo avrà 60 giorni di tempo, una volta ricevuta la missiva, per rispondere alle richieste del fisco italiano.  Le richieste di gruppo erano state annunciate dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi come corollario della chiusura proprio della procedura di collaborazione volontaria e come cambio di contesto internazionale nelle strategie di contrasto all’evasione fiscale.

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