S&P’s: Atlante porta benefici a breve, ma chi partecipa rischia a lungo

DA ATLANTE BENEFICI DI BREVE PERIODO – Standard & Poor’s giudica la creazione del fondo Atlante “positiva per il sistema bancario italiano a breve termine”, potendo la sua potenziale partecipazione ridurre “il rischio di esecuzione collegato agli aumenti di capitale di alcune banche” (BpVi e Veneto Banca, ndr), offrendo anche un supporto a chi garantirà tali aumenti di capitale (Unicredit e Intesa Sanpaolo, ndr).

ESISTONO RISCHI A LUNGO TERMINE – A lungo termine, tuttavia, “la partecipazione delle banche italiane al veicolo le lascia esposte al rischio di perdite potenziali sui loro investimenti oltre che ad alcuni “rischi di coda” (ossia che in caso di ulteriori shock le banche rischino di perdere il capital investito) in base a come risulterà la struttura finanziaria del fondo Atlante.

STRUTTURA APPARE DEBOLE – In più la dotazione di capitali iniziali sembra troppo debole per produrre un beneficio significativo a livello di sistema e per questo gli analisti di S&P’s pensano “che alle banche che investiranno nel veicolo potrebbe essere chiesto di incrementare la partecipazione in futuro e quindi la loro esposizione verso istituzioni finanziarie più deboli”. In questo caso la “progressiva mutualizzazione del debito all’interno del sistema finanziario” potrebbe avere un impatto negativo “sul profilo finanziario delle banche italiane con un più robusto merito di credito”.

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