CARRUS: PARTNER DEVE ESSERE FORTE – Per Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, in Italia ad oggi possibile non esistono molti partner a cui guardare nel settore bancario ma solo pochi, e tra questi solo alcuni coi quali l’istituto potrebbe sviluppare sinergie. “Se dovessi firmare di aggregarmi” a Bpm e Banco Popolare “tra due anni, firmerei subito, perché sarà una storia di successo e una banca come la nostra non può che aggregarsi a una storia di successo” ha esemplificato Carrus. “Non bisogna cercare mai un compagno debole, ma uno forte e che ti faccia crescere” ha concluso il banchiere, che ha tenuto a sottolineare come per ora le priorità del gruppo siano il varo dell’aumento di capitale da un miliardo di euro e la contestuale quotazione in borsa prevista per metà giugno.
GROS-PIETRO: NON CERCHEREMO AIUTO DI ATLANTE – Riguardo all’aumento sempre oggi Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Cda di Intesa Sanpaolo che tramite la controllata Banca Imi garantisce l’operzione, ha commentato che le condizioni di mercato dovrebbero consentire il successo della ricapitalizzazione e della quotazione di Veneto Banca senza dover far ricorso al fondo Atlante, che intanto ha già fatto sapere di essere interessato a sottoscrivere i titoli di Banca popolare di Vicenza solo se non saranno valorizzati oltre il minimo della forchetta, ossia 0,10 euro l’uno.