Voluntary disclosure verso il bis

La “voluntary disclosure” va verso il bis. Secondo quanto riferisce “Italia Oggi”, in aiuto della manovra, da 15 miliardi, per disinnescare le cosiddette “clausole di salvaguardia”, manovra annunciata dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, è in arrivo la “croce rossa” della riemersione dei capitali. Palazzo Chigi e Mef hanno da tempo il dossier sul tavolo. Ieri Maurizio Bernardo, presidente della commissione finanze della Camera, esponente di Area Popolare, ha colto la palla al balzo per un appoggio ufficiale alla riapertura della procedura.

E in una nota non ha usato mezzi termini: «La riapertura dei termini per l’accesso alla procedura di regolarizzazione dei capitali illecitamente detenuti all’estero, la cosiddetta voluntary disclosure, non può che essere vista con favore. Una riapertura dei termini darebbe, infatti, la possibilità a tanti contribuenti, che non sono stati in grado di aderire alla prima scadenza, di poter godere dei benefici derivanti dalla procedura e, contemporaneamente, far emergere ulteriori capitali con il conseguente gettito in favore dello Stato italiano. Peraltro», ricorda il presidente Bernardo, «è la stessa Ocse, ispiratrice dell’adozione di programmi dì voluntary disclosure da parte dei vari Stati, a suggerirne l’introduzione addirittura come misura ‘a regime’ all’interno dei singoli ordinamenti».

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