RENZI A DA VESPA – Come previsto, ci sarà una nuova finestra per il rientro dei capitali. Ieri infatti, durante la trasmissione televisiva “Porta a porta”, il premier Matteo Renzi (nella foto) ha svelato che “l’ipotesi di una voluntary disclosure 2 è molto concreta”. E la riapertura della finestra, per la riemersione dei capitali illegalmente detenuti all’estero, potrebbe già trovare casa nel decreto legge sulla finanza e crescita, annunciato nelle scorse settimane dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Un bis del programma collaborazione volontaria era stato paventato, il mese scorso, dai tecnici che lavorano a stretto contatto con il premier.
NORMA PERMANENTE – La procedura di “voluntary disclosure”, spiega oggi “Italia Oggi”, non è assimilabile a un condono, perché non ci sono sconti sulle imposte evase e dovute, ma è un percorso regolamentato dall’Ocse. La procedura è applicata già, con risultati altalenanti, da molti stati. In Usa, Canada, Belgio, Spagna. In Germania e Francia, ad esempio, la norma è prevista in maniera permanente e l’ipotesi di una voluntary per sempre potrebbe non essere esclusa anche per la nuova disposizione in preparazione per l’Italia.
RISCHIO CLAUSOLE – Intanto, a dare concretezza alla riapertura, la necessità di fare cassa, per disinnescare l’aumento delle aliquote Iva, contenute nelle clausole di salvaguardia. E, forse, a spingere l’acceleratore sulla decisione di un nuovo programma di armistizio fiscale, potrebbe, anche, aver influito lo scandalo dei “Panama papers” delle scorse settimane.