Unicredit: tempi lunghi per il successore di Ghizzoni e il titolo segna nuovi minimi storici

UNICREDIT AI MINIMI STORICI – Giornata no per Unicredit che a Piazza Affari segna il nuovo minimo storico a 2,162 euro per azione prima di tentare un debole rimbalzo a 2,188 euro a metà mattinata, quando sono passati di mano 38,5 milioni di pezzi. A pesare sul titolo, oltre ai crescenti timori per un esito “pro Brexit” del referendum del 23 giugno in Gran Bretagna, è l’allungarsi dei tempi necessari a trovare un successore al Ceo dimissionario Federico Ghizzoni che dovrà gestire, probabilmente, un rafforzamento patrimoniale di almeno 5 miliardi di euro e una profonda ristrutturazione del modello di business del gruppo.

ANCORA AMPIA LA ROSA DI CANDIDATI A CEO – Secondo la stampa vi sarebbe tuttora un’ampia rosa di candidati, raggruppabili in tre liste: banchieri stranieri come Jean-Pierre Mustier (ex responsabile dell’investment banking di Unicredit), Andrea Orcel (responsabile investment bank di Ubs) e Horta Osorio (attuale numero uno di Lloyds Banking Group); nomi interni al gruppo come il vice direttore generale oltre che responsabile del corporate e investment banking, Gianni Franco Papa, il responsabile dell’Europa centro orientale, Carlo Vivaldi, e l’attuale numero uno della Polonia, Luigi Lovaglio; infine banchieri italiani esterni al gruppo come Alberto Nagel, Flavio Valeri, Carlo Cimbri, Gaetano Miccichè, Marco Morelli, Giampiero Maioli e Fabrizio Viola.

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