Ubi Banca si mette in luce dopo le voci sul piano industriale

UBI BANCA SI MUOVE SULLE INDISCREZIONI – Ubi Banca in rialzo dello 0,89% a 2,938 euro per azione a metà giornata a Piazza Affari, quando sono stati scambiati poco meno di 5 milioni di pezzi. A tener banco, in una giornata in cui la prudenza prevale in attesa del referendum di domani a favore della permanenza o uscita della Gran Bretagna dalla Ue, è l’indiscrezione rilanciata dalla stampa italiana secondo cui l’istituto ha deciso di chiudere 290 sportelli (quasi il 20% del totale), la metà nei prossimi mesi e l’altra parte entro il 2020, nell’ambito di un piano industriale che prevederebbe 1.300 esuberi netti e una decisa riorganizzazione della struttura di controllo.

EQUITA SIM: DA VALUTARE IMPATTO ESUBERI
– I marchi territoriali dovrebbero  scomparire, sostituiti da cinque aree geografiche, mentre nel capitale a fine riorganizzazione il primo socio dovrebbe essere CR Cuneo con solo il 5,5%, seguito dalla Fondazione Monte Lombardia col 3,6%. L’ufficialità è attesa per lunedì prossimo quando il piano industriale sarà presentato agli analisti e alla stampa. Commentando la notizia Equita Sim (che mantiene il suo “hold” con target price a 4,3 euro per azione) nota come la creazione di un fondo esuberi da 2.000 dipendenti (sarebbero infatti previste 700 nuove assunzioni nell’arco del piano) avrebbe un costo piuttosto elevato alla luce delle riduzioni e dei tagli già realizzati negli ultimi anni “che rendono più oneroso consentire al personale di accedere ai fondi, a parità delle altre condizioni”.

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