Dopo la BoE e la Fed tocca alla Bce dare un segnale

BANCHE CENTRALI IN MOVIMENTO – Banche centrali sotto i riflettori, dopo che ieri la Bank of England ha fatto la prima mossa tagliando dallo 0,5% a zero il “Countercyclical Capital Buffer” (Ccb) “almeno” fino al giugno 2017, riducendo così i requisiti di capitale di 5,7 miliardi di sterline ed aumentando potenzialmente di 150 miliardi la capacità di prestito delle banche britanniche. Sempre ieri il vicepresidente del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve ha affermato che la banca centrale Usa potrà essere paziente nell’alzare i tassi d’interesse, visto l’andamento dell’inflazione e le incertezze sulle prospettive dell’economia Usa dopo la Brexit.

DOPO BOE E FED TOCCA ALLA BCE DARE UN SEGNALE – Un segnale che il mercato ha interpretato come il rinvio di fatto a fine anno di ogni ulteriore rialzo dei tassi ufficiali Usa. Stamane toccherà infine alla Bce, al termine dell’incontro a Francoforte, lanciare segnali di disponibilità a ulteriori interventi a sostegno dei mercati e della crescita europea, così da scongiurare il persistere della tendenza deflazionistica strisciante che da oltre due anni Mario Draghi e gli altri membri del board stanno provando a debellare, per ora con un successo molto limitato.

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