Da Eni a ConocoPhilips, la stagione delle dismissioni sta partendo

ENI FIDUCIOSO IN CESSIONI PETROLIFERE – Il prolungato ribasso delle quotazioni petrolifere da un lato, la speranza di un graduale rialzo dall’altro, sembrano aver contribuito a rianimare il mercato delle esplorazioni petrolifere che in questi giorni vede in corso di perfezionamento varie transazioni. Claudio Descalzi, numero uno di Eni, negli ultimi giorni ha confermato di aver già ricevuto diverse manifestazioni d’interesse “informali” per il giacimento di gas offshore Zohr, scoperto l’anno scorso al largo dell’Egitto, mentre Exxon Mobile potrebbe acquisire una quota attorno al 15% dei giacimenti offshore detenuti dal gruppo italiano nell’area 4 del bacino di Rovuma (dove Eni ha diritti su circa il 50% dell’area).

WOODSIDE PETROLEUM COMPRA IN SENEGAL – Intanto Woodside Petroleum ha acquistato da ConocoPhillips asset in Senegal per 350 milioni di dollari di controvalore. ConocoPhilips deteneva il 35% di tre giacimenti, Rufisque Offshore, Sangomar Offshore e Sangomar Deep Offshore. Woodside Petroleum si è anche accordata per pagare 80 milioni di dollari per il completamento della transazione, compreso il trasferimento di opzioni per i futuri sviluppi dei tre giacimenti, ha fatto sapere la compagnia australiana. Gli analisti ritengono che la mossa possa costituire un azzardo in grado però di pagare a medio-lungo termine in caso di ripresa delle quotazioni petrolifere e pertanto di risalita dei valori delle concessioni per lo sfruttamento di giacimenti petroliferi e di gas naturale.

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