AvaTrade: Brexit, ripresa o profonda incertezza?

DECISIONE A SORPRESA – All’alba del 24 giugno, contro qualsiasi previsione degli analisti, che avevano prezzato a poche ore del referendum l’80% di probabilità di vittoria del Remain, i mercati hanno subito una forte scossa, con effetti su scala globale, spiega un’analisi di AvaTrade. La sterlina, che nella giornata del 23 giugno, data dell’ormai noto referendum, si era apprezzata, toccando il livello di 1.5000 su base intraday, all’indomani del referendum è crollata ai minimi di 30 anni, sotto quota 1.3000. Tale crollo, che ha interessato con onde sismiche le borse globali, non ha interessato solo i mercati finanziari, ma ha interessato anche la situazioni politica britannica.

I MERCATI PREZZANO LA GUIDA DELLA MAY – All’indomani del voto il premier in carica David Cameron, che si era battuto per una permanenza del paese nell’UE, ha rassegnato le dimissioni, seguite a raffica sia da figure prominenti del partito conservatore, che da membri dell’opposizione. Nei giorni seguenti vi è stato il fuggi fuggi, con dimissioni non solo dei pro-Remain, ma anche di grandi esponenti della campagna per la Brexit, come Boris Johnson e Nigel Farage. Le parole di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ben riassumono la situazione: “I radiosi eroi della Brexit di ieri oggi sono eroi tristi. Coloro che hanno fatto sì che si arrivasse a questo punto stanno lasciando uno dopo l’altro il palcoscenico. Sono retro-nazionalisti, non patrioti. I veri patrioti non lasciano la nave in difficoltà”. Al comando della nave c’è ora una nuova premier e leader del partito conservatore, Theresa May, che ha preso il posto dell’ex premier Cameron lo scorso mercoledì e ha subito nominato un ministro per la Brexit, David Davis, che avrà il ruolo di condurre il paese fuori dall’Unione europea. Il neo ministro ha annunciato che verrà invocato l’articolo 50, che dà inizio al processo formale di uscita dall’UE, verso la fine dell’anno ed entro il 2017, per un’uscita prevista verso fine 2019. Dopo la tempesta iniziale, i mercati sembrano aver premiato la nuova guida della premier May, con diversi indici azionari che sono tornati ai livelli pre-Brexit. Tuttavia, la volatilità rimane alta, specialmente nel trading della sterlina, in quanto l’incertezza sulle conseguenze del voto pro Brexit rimane alta.

LE OPPORTUNITA’ – Emanuele Rigo, analista di AvaTrade, commenta così la situazione attuale: “I mercati si sono in gran parte ripresi dalle scosse iniziali, ma i trader si stanno rendendo conto che siamo attualmente in una situazione di calma apparente e la questione entrerà nel vivo quando i negoziati inizieranno ufficialmente e ci si avvicinerà all’inesorabile data di uscita del paese dall’UE. Le istituzioni europee e britanniche stanno valutando attentamente la situazione, rimanendo pronti per intervenire a stabilizzare i mercati e l’economia di riferimento nel caso di shock sistemici al sistema”. La scorsa settimana la Bank of England ha deciso di mantenere invariati i tassi, ma si prevede che possa intervenire ad agosto al fine di contrastare eventuali ripercussioni del voto pro Brexit sull’economia domestica. Questa settimana la Banca centrale europea si riunirà per la prima volta dopo il voto sulla Brexit e i trader sono con gli occhi puntati sulla reazione dei membri della banca e sulle dichiarazioni accompagnatorie del Presidente Draghi. Sui mercati valutari vi sono diverse opportunità di profitto, con molti analisti che vedono il cambio sterlina/dollaro ai minimi del 1985 verso la parità per fine 2016/2017, quando si entrerà nel vivo dei negoziati per la Brexit. Una cosa è certa, per i trader alla ricerca della volatilità, questa coppia ha molto da offrire.

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