Cantrill (Pimco) “L’ S&P svelerà il presidente”

In tutta Europa e in generale nei paesi sviluppati, inclusi gli Stati Uniti, si avverte chiaramente una nuova ondata di populismo. Le ripercussioni non sono ancora quantificabili ma questo tipo di politica porta con sé certamente un grande rischio di instabilità e un impatto importante sulla crescita di lungo termine. Il voto favorevole alla Brexit è una riprova del crescente populismo e alcuni hanno anche provato ad accostare questo risultato a quanto sta accadendo negli Stati Uniti con i supporter di Donald Trump.

L’OPINIONE -  Libby Cantrill , executive vice president e responsabile della divisione Public Policy di Pimco, spiega però che “mentre il populismo nei paesi sviluppati è reale, esistono significative differenze tra il Regno Unito e gli Usa che vanno tenute a mente fino alle elezioni presidenziali statunitensi di novembre”. Cantrill sostiene che sia la decisione di “uscire dall’Europa” sia l’ascesa di Trump sono alimentate dalla rabbia degli elettori per essere stati sovrastati dalla globalizzazione e per uno spirito di protezionismo e di ribellione al potere. “I sostenitori di Brexit somigliano molto ai sostenitori di Trump, che sono in genere più vecchi, bianchi, non laureati e provenienti dalle aree più rurali”, aggiunge la manager di Pimco. Al di là di queste somiglianze, la Cantrill avverte che “è importante tenere a mente alcune differenze sostanziali. Innanzitutto il voto a favore in un referendum è diverso dal voto per un candidato.

PRO O CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE – La Brexit era un referendum sulla globalizzazione e l’immigrazione – tra le altre cose – e, mentre la candidatura di Trump comprende anche queste tematiche, votare per uno dei due candidati implica una scelta basata non solo sulleidee ma anche sul temperamento, l’esperienza e la competenza”. Recenti sondaggi infatti indicano che la stragrande maggioranza degli elettori Usa (tra il 65% e il 70%), nonostante sia d’accordo con il messaggio che Trump vuole lanciare, lo ritiene un ambasciatore inadatto. Un’altra differenza fondamentale, prosegue la manager di Pimco, “è che nell’elettorato degli Stati Uniti ci sono molti meno bianchi rispetto al Regno Unito. Secondo l’ultimo censimento, infatti, circa il 15% della popolazione britannica è composto da non bianchi, rispetto al 31% dell’elettorato negli Stati Uniti dove molti sono immigrati di prima o seconda generazione. Ciò significa che c’è più resistenza alla retorica anti-immigrati negli Stati Uniti che nel Regno Unito”. È stato stimato inoltre che i supporter di Trump rappresentano solo il 34% dell’elettorato statunitense e ciò sta ad indicare che se vuole vincere le elezioni dovrà necessariamente espandere il suo bacino elettorale in modo significativo al di là di questa sua schiera di sostenitori.

IL RUOLO DEI MERCATI – “Un fattore che potrebbe invece giocare a vantaggio di Trump, più che il voto a favore della Brexit in sé, è la prosecuzione della relativa tendenza ribassista dei mercati finanziari”, dichiara la Cantrill. “Negli ultimi 22 cicli di elezioni presidenziali, il trend dell’indice S&P ha correttamente previsto il risultato di 19 tornate elettorali. In altri termini, una performance pre-elettorale positiva ha portato a un risultato favorevole allo status quo, mentre una performance negativa ha determinato un cambiamento di partito all’interno della Casa Bianca”. Libby Cantrill sostiene inoltre che, anche se la Brexit non aiuta Trump, “continueranno a esserci conseguenze politiche derivanti dal crescente populismo nel mondo sviluppato, in particolare nel settore del commercio. Il voto per il ‘leave’ sottolinea semplicemente quanto la questione del commercio continui a essere un argomento spinoso: la Trans-Pacific Partnership (TPP) ad esempio, che già aveva una bassa probabilità di essere ratificata nel 2016, è ora molto improbabile che possa ottenere voti in Congresso. Il clima attuale, inoltre, non fa ben sperare nemmeno per il Trans- Atlantic Trade e l’Investiment Partnership (TTIP), l’accordo commerciale che gli Stati Uniti negoziano con l’Unione Europea dal 2013”, continua Cantrill. In sintesi, conclude la manager, di Pimco “seppur l’andamento a breve termine dei mercati finora stia suggerendo che le conseguenze della Brexit sono state in gran parte contenute, una notevole incertezza rimane e questo continuerà a creare una grande volatilità sui mercati e conseguentemente per i risparmiatori”.

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