Wall Street frenata dai dati del mercato del lavoro

DATI MACRO RAFFORZANO IPOTESI RIALZO TASSI – I dati Adp hanno mostrato oggi come in agosto il settore privato statunitense abbia creato altri 177 mila posti di lavoro, un dato migliore dei 175 mila nuovi posti attesi del mercato  che ora attende i dati ufficiali dei “non farm payrolls” (posti di lavoro non agricoli) di venerdì per capire se davvero il mercato del lavoro Usa resta così forte da poter indurre la Federal Reserve ad alzare i tassi ufficiali già a inizio settembre.

WALL STREET TIRA IL FRENO – Una eventualità che sta già rafforzando il dollaro e facendo leggermente scivolare in rosso gli indici di Wall Street, che secondo alcuni potrebbe perdere tra il 5% e il 10% rispetto ai livelli attuali da qui a fine ottobre. Per ora intanto il Dow Jones segna -0,19%, l’S&P500 oscilla a -0,17% e il Nasdaq cede lo 0,15%. In Europa gli indici azionari restano moderatamente rialzisti ad eccezione di Londra (-0,17%) e Francoforte (-0,13%) già scivolate poco sotto i livelli della chiusura di ieri.

BOND PRUDENTI, SALE IL DOLLARO – I T-bond dal canto loro vedono il rendimento sul titolo decennale portarsi sull’1,56% e quello sul trentennale oscillare sul 2,23% senza mostrare una eccessiva volatilità. Il rialzo del dollaro pesa sull’oro che scivola sui 1.312,3 dollari l’oncia (4,2 dollari meno di ieri) e sul petrolio, a 45,92 dollari al barile (43 centesimi di perdita) nonostante l’Arabia Saudita abbia dichiarato di non voler inondare di petrolio il mercato e l’Iraq si sia detto favorevole a introdurre limiti alla produzione in sede Opec. Ancora positivo, invece, l’argento, indicato al momento a 18,75 dollari l’oncia, con un guadagno di 7 centesimi rispetto all’ultimo fixing.

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