Occhio alla Bce: oggi nuove stime e forse nuovi stimoli

OGGI PARLA DRAGHI – Occhi puntati stamane sulla Banca centrale europea, che riunisce il board e in giornata annuncerà le nuove previsioni per inflazione e crescita dell’Eurozona. Anche se la maggior parte degli analisti non si attende già oggi l’annuncio di nuove misure, la debolezza causata dalla Brexit potrebbe indurre Mario Draghi e colleghi a estendere di 6 mesi il programma di quantitative easing, il cui termine è per il momento fissato a fine marzo 2017, almeno secondo l’opinione di Rbc Capital Markets.

POSSIBILE ESTENSIONE DEL QUANTITATIVE EASING – Come fanno notare alcuni commentatori come Claire Jones, sul Financial Times, il board rischia tuttavia di spaccarsi su tale ipotesi, perché i membri come la Germania potrebbero essere contrari dato che l’estensione porterebbe la Bce a dover rimuovere alcuni dei “paletti” che finora hanno governato il programma di riacquisto dei bond sul mercato, come il limite agli acquisti di bond con rendimento non inferiore a -0,4% (pari all’attuale tasso sui depositi presso la Bce) o la previsione di comprare titoli di stato solo di stati membri in base alla dimensione delle rispettive economie.

SULLE STIME PESERA’ EFFETTO BREXIT – Nel rivedere le sue stime su crescita e inflazione la Bce segnalerà poi, verosimilmente, che il rischio Brexit potrebbe pesare su entrambe nel 2017. Col bailout greco che continua a procedere a strappi e un crescente rischio di instabilità politica in Europa, dalla Spagna all’Italia, dalla Francia alla stessa Germania, la leva monetaria sembra rimanere la sola in grado di sostenere la finora anemica crescita economica europea, che avrebbe invece bisogno di un’azione di politica fiscale. Riuscirà Mario Draghi a estrarre l’ennesimo coniglio dal cilindro sorprendendo il mercato e allontanando lo spettro della deflazione e della stagnazione?

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