Piazza Affari torna a perdere dopo il tonfo di Wall Street di venerdì

PIAZZA AFFARI INDIETRO TUTTA – Il deciso “tonfo” di Wall Street venerdì sera, tra la delusione per il mancato intervento della Bce e le parole del presidente della Fed di di Boston che non ha escluso un rialzo dei tassi già il prossimo 21 settembre, condiziona la riapertura delle borse asiatiche ed europee. Così Tokyo ha chiuso stamane in ribasso dell’1,73% col Nikkei225 a 16.672,92 yen, mentre Piazza Affari al momento segna un calo del 2% abbondante, a fronte di un rosso dell’1,38% di Londra, dell’1,7% di Parigi e dell’1,8% di Francoforte.

SOLO ITALCEMENTI TENTA UNA DIFESA – Il Ftse Mib segna infatti un calo del 2,2%, il Ftse Italia All-Share perde il 2,11% e il Ftse Italia Star arretra dell’1,65%. Tra le blue chip di Piazza Affari regge per il momento solo Italcementi, appena sopra la chiusura di venerdì, mentre i cali più marcati colpiscono Saipem (-4,6%), Ubi Banca (-4,1%), Telecom Italia (-4%), Unipol (-3,9%) e Unicredit (-3,5%). Tra gli altri titoli Mps perde circa il 2% in attesa di conoscere forse già nelle prossime 48 ore il nome del successore di Fabrizio Viola che dovrà portare a termine l’oneroso aumento di capitale (fino a 5 miliardi) e l’ugualmente impegnativa cessione dell’intero portafoglio di crediti in sofferenza (27,7 miliardi su 47 miliardi di Npl a fine giugno).

CNH INDUSTRIAL SIGLA ALLEANZA NEI MINIESCAVATORI – Non riesce a evitare il rosso neppure Cnh Industrial (-2,3%) che pure stamane ha annunciato di aver siglato un’alleanza decennale in esclusiva con Hyundai Heavy Industries, a livello mondiale (Corea del Sud esclusa) per la produzione e lo sviluppo di miniescavatori, alleanza dalla quale le due aziende si attendono sinergie negli ambiti dello sviluppo prodotto, dell’approvvigionamento e della produzione oltre che per quanto riguarda il futuro sviluppo di motori e trasmissioni. Cnh Industrial in particolare potrà così produrre modelli di miniescavatori fino a cinque tonnellate nei propri stabilimenti e approvvigionarsi di prodotti finiti sopra le cinque tonnellate.

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