La paura sui tassi torna ad agitare le borse, male i finanziari europei

WALL STREET E PETROLIO PESANO SULLE BORSE – Il calo dei prezzi del petrolio dopo l’aleatorio rimbalzo provocato pochi giorni fa dall’annuncio dato da Russia e Arabia Saudita per una intesa che dovrebbe portare a calmierare le quotazioni a medio termine stabilizzando gli investimenti, assieme al tonfo di Wall Street dopo che il presidente della Fed di Boston, Eric Rosengren, ha riportato al centro dell’attenzione l’ipotesi di un rialzo dei tassi sul dollaro già il 21 settembre deprime tutte le principali borse europee stamane, dopo aver già pesato sulle chiusure dei listini asiatici.

TORNA L’INCERTEZZA SU TASSI E QE – Al  calo di Londra (-1,51%) fanno eco quelli di Parigi (-1,89%), Francoforte (-1,89%), Madrid (-2,23%) e Milano (-2,71%) che scontano anche il timore che se la Federal Reserve tornerà ad alzare i tassi Usa non vi sarà più spazio per ampliare ulteriormente il quantitative easing europeo, al momento in scadenza nel marzo 2017. Un timore che fa risalire leggermente i rendimenti sui titoli di stato del vecchio continente riallargando anche gli spread, così se il Bund decennale oggi rende lo 0,0,4%, il Btp italiano paga l’1,29% con uno spread che si allarga così all’1,25%.

FINANZIARI INDIETRO TUTTA – Tra le blue chip dell’Eurostoxx50 (-2,03%) non c’è neppure un segno positivo, con i cali più marcati che sono al momento segnati dai titoli finanziari, nonostante un rialzo dei tassi possa fare bene al margine d’interesse. Tra i peggiori si notano Unicredit (-4,79%), Deutsche Bank (-3,99%), Banco Santander (-3,88%), Bbva (-3,76%), Societe Generale (-3,64%), Axa (-3,52%), Generali (-3,32%) e Bnp Paribas (-3,24%), tutti appena sopra i minimi intraday segnati attorno alle 12.30.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!