Banca nazionale svizzera resta alla finestra, pronta ad agire sui cambi

ANCHE LA SVIZZERA NON TOCCA I TASSI – Non solo la Bank of England: a restare alla finestra oggi è anche la Banca nazionale svizzera, che conferma dunque i tassi sul franco sul minimo record di -0,75%. L’istituto centrale elvetico si è inoltre dichiarato pronto a intervenire nuovamente sul mercato dei cambi (per evitare un eccessivo rafforzamento della propria valuta, ndr), se le circostanze lo richiederanno.

L’INCERTEZZA SULLA BREXIT RESTA ALTA – A dispetto dei dati macro migliori delle attese visti in queste settimane, anche i banchieri centrali svizzeri restano infatti preoccupati dei possibili sviluppi della Brexit. Alla riunione non è seguita alcuna conferenza stampa, ma il presidente dell’istituto, Thomas Jordan, aveva anticipato ieri in un’intervista radiofonica che “abbiamo avuto la Brexit, i cui effetti diretti non sono stati forti come anticipato, ma ciò nonostante l’incertezza è cresciuta in misura marcata, come si vede nelle previsioni (di crescita, ndr) per l’Europa e la Gran Bretagna”.

SI ATTENDONO LE MOSSE DELLA FED – Proprio aver sottolineato di essere pronti a intervenire nuovamente sui cambi (la Banca nazionale svizzera aveva venduto franchi svizzeri sul mercato subito dopo l’esito del referendum britannico del 23 giugno) è l’elemento giudicato dagli intermediari come il più importante tra quelli emersi al termine di una riunione ordinaria, come inevitabilmente non poteva che essere l’appuntamento odierno visto che la prossima settimana si riuniranno (il 21 settembre) sia la Bank of Japan sia, ancor più importante, la Federal Reserve, per decidere che fare sui tassi. Con una probabilità elevata che anche queste due banche centrali restino alla finestra, ma senza che si possano del tutto escludere sorprese.

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