Prevalgono le vendite a Piazza Affari, Mps e Bpm tra i più colpiti

PREVALGONO LE VENDITE IN ATTESA DELLA FED – Mancano meno di 24 ore per gli annunci della Bank of Japan e della Federal Reserve in materia di rispettive politiche monetarie e a Piazza Affari gli investitori dopo un’apertura in modesto rialzo pensano bene di prendere profitto. Così a fine giornata Ftse Mib cede l’1,17%, mentre il Ftse Italia All-Share termina in calo dell’1,09% e il Ftse Italia Star segna -0,36% nonostante l’avvio di giornata positivo a Wall Street che confortata da alcuni dati macro meno forti del previsto spera in un rinvio a fine anno di ogni rialzo dei tassi Usa.

UNICREDIT INTERROMPE LA CORSA – Tra le blue chip della borsa di Milano si mettono in luce Stmicroelectronics e Prysmian, chiudendo entrambe sopra il punto percentuale di guadagno. Poco più di mezzo punto di rialzo anche per Moncler, Recordati e Luxottica, col settore del lusso che continua ad attirare ordini d’acquisto. Unicredit, positiva in avvio di giornata grazie ai rumor che danno pari ad otto (o più) le offerte non vincolanti pervenute per Pioneer Asset Management, inverte la rotta e chiude a -0,88%.

MPS E BPM INDIETRO TUTTA – In calo deciso sulla borsa italiana chiudono peraltro tutti i finanziari, con Mps che termina a -5,95% dopo essere anche stata sospesa al ribasso nel corso della giornata, mentre Bpm chiude a -5,61%. Sul comparto pesa l’attesa per un possibile innalzamento dei requisiti di capitale da parte della Bce agli inizi del prossimo anno, eventualità che renderebbe ancora più stringente la necessità di alleggerire i bilanci delle centinaia di miliardi di Npl tuttora presenti. In difficoltà sono così anche titoli come Banco Popolare, Bper e Unipol, mentre pure per i petroliferi tornano a prevalere le vendite, dopo l’annunciato taglio di un 25% degli investimenti da parte del colosso petrolifero brasiliano Petrobras.

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