Sterlina cola a picco per i timori legati alla Brexit

STERLINA AI MINIMI DAL 1985 – Brutta caduta della sterlina stamane sui mercati dei cambi, per il persistere di timori circa gli effetti che la Brexit potrebbe causare una volta attivata la procedura di separazione della Gran Bretagna dall’Unione europea (il premier britannico Theresa May ha indicato per ora marzo 2017 come momento in cui la richiesta sarà formalizzata). Così stamane una sterlina vale 1,2753 dollari, dopo un minimo di 1,2740 che non si vedeva dal 1985, per il timore dell’introduzione da parte europea di limitazioni all’accesso di beni e servizi britannici al mercato unico.

POST BREXIT LIMITI ALL’ACCESSO AL MERCATO UNICO? – In particolare ai servizi finanziari potrebbe essere revocato il passaporto europeo che appare la condizione perché i maggiori gruppi finanziari mondiali continuino a mantenere le proprie attività a Londra. Se poi si guarda alle opzioni sulla sterlina, si nota come non sono da escludere da qui a fine anno ulteriori perdite per la valuta britannica, che è già calata del 14% dall’esito del referendum del 23 giugno scorso ad oggi.

DEBOLEZZA STERLINA PUO’ SOSTENERE EXPORT – Sebbene la debolezza della sterlina fornisca un’arma in più a quella parte del mondo politico britannico che ancora vorrebbe opporsi all’uscita del Regno Unito dalla Ue, per alcuni proprio tale debolezza potrebbe consentire di attutire il previsto rallentamento economico legato alla Brexit, dando una mano all’export, oltre che alla stessa borsa di Londra, il cui indice Ftse 100 è tornato sopra quota 1.000 per la prima volta da 16 mesi.

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