Azimut? “Non è in vendita”

Azimut? Non è in vendita e crescerà ancora all’estero. Lo dice Sergio Albarelli (nella foto), amministratore delegato della rete di cf e private banker, in una intervista a “Milano Finanza”. “In Italia – dice Albarelli – al momento non vediamo grandi opportunità, mentre è più probabile trovarne all’estero. Per quanto riguarda le voci ricorrenti che vedono Azimut come obiettivo di qualche gruppo finanziario, voglio ribadire che noi non siamo in vendita. Siamo una società indipendente e questo è il nostro punto di forza, con un azionariato fatto per il 15% dal patto di sindacato tra manager, gestori, consulenti e dipendenti. Una partecipazione che cresce. Per questo abbiamo lanciato di recente l’ultima operazione di buy-back sul titolo”.

Nel 2018 sull’utile di Azimut si dovrebbero vedere per intero gli effetti della riduzione dei costi, 10 milioni di euro nei prossimi 12 mesi, della revisione della gamma prodotti e della riorganizzazione interna. “Oggi – prosegue l’a.d. – l’estero pesa già quasi il 25% delle masse e più del 50% della nostra raccolta netta. È un risultato eccezionale realizzato in soli sei anni. Grandi operatori internazionali hanno ottenuto lo stesso risultato mediamente in 10-15 anni. Azimut è riuscita a raggiungere questa performance perché ha puntato su mercati e Paesi dove è possibile esportare il suo modello di business, in cui attività di gestione e distribuzione sono integrate verticalmente. Abbiamo già replicato con successo il nostro modello in Brasile, Messico, Turchia e Australia. In particolare su quest’ultimo paese stiamo puntando tanto e in tre anni abbiamo raccolto oltre 4 miliardi di euro di patrimoni”.

Infine per Albarelli “Mifid 2 non è un problema ma una opportunità. Il cliente, infatti, si chiede quanto un servizio è costato in relazione alla performance generata. In questo senso Azimut ha sempre ottenuto risultati migliori rispetto ai competitor, permettendo ai suoi clienti di guadagnare di più della media di mercato. E sul tema costi, come ha evidenziato un report di Mediobanca di qualche mese fa, Azimut nel 2016 ha generato una performance netta e lorda superiore ai competitor con un’incidenza delle commissioni rapportata alla performance generata più bassa tra quelle esaminate (36% rispetto a una media del settore del 52%)”.

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