Papini (Ubs AM): “Crescita e sostenibilità viaggiano in coppia”

Un impegno ad ampio raggio nell’offerta di prodotti d’investimento sostenibili e socialmente responsabili. È quello messo in campo da Ubs Asset Managament. Ne parla, in questa intervista rilasciata ad ASSET CLASS, Giovanni Papini (nella foto), country head Italy della società.

Gli investimenti sostenibili sono un tema ormai molto conosciuto nel mondo istituzionale, soprattutto all’estero. Qual è invece l’interesse da parte della clientela privata?

Quello degli investimenti sostenibili è oggi uno dei settori a più alto tasso di crescita. Tra il 2012 e il 2016, ultimo dato disponibile, gli aum in quest’ambito sono aumentati del 64% da 14 a 23 trillioni di dollari. Gli investitori sono sempre più consapevoli di questi temi e, in ambito istituzionale, richiedono strategie su misura per rispondere a specifiche sfide quali la riduzione del rischio carbonio o l’orientamento di un portafoglio verso particolari fattori ambientali, sociali o di governance. Vedo che la richiesta da parte della clientela retail sta chiaramente crescendo a livello mondiale, ma anche in Italia negli ultimi tempi: sembra che
le nuove generazioni e la popolazione femminile siano particolarmente sensibili a queste tematiche e che sempre più consulenti finanziari e family office si stiano rivolgendo verso strategie e soluzioni sostenibili. Vorrei però precisare che questo trend ha due differenti catalizzatori. Da un lato, la possibilità di avere lo stesso profilo rischio-rendimento offerto dai portafogli tradizionali, rispettando nel contempo criteri di sostenibilità ambientale, etica, sociale. Dall’altro la consapevolezza che proprio i criteri di sostenibilità e di coerenza nella governance saranno il motore di modelli di business più stabili, più profittevoli nel lungo tempo e, pertanto, preferibili anche sotto il profilo dell’investitore. Questo sposta gli investimenti Esg da una visione etico-esotica a una scelta consapevole della sostenibilità come opportunità per il futuro dei nostri figli, combinando l’efficacia degli investimenti che ne conseguono.

Qual è l’expertise di Ubs AM in questo settore?


Ubs è stata una dei primi firmatari, nel 1992, del programma delle Nazioni Unite Environment Program Finance Initiative e dell’iniziativa UN Global Compact. Dal 2009 Ubs AM è uno dei firmatari dei Principles for Responsible Investment. Oggi siamo il primo provider di Etf Sri in Europa e il 95% dei nostri fondi Real Estate Funds ha ricevuto il riconoscimento Gresb Green Star. In generale, l’impegno di Ubs AM è quello di integrare la sostenibilità in ogni aspetto del nostro approccio di investimento. Siamo convinti che, a parità di profilo rischio-rendimento, gli investimenti sostenibili e l’impact investing possano aggiungere valore ai portafogli. Negli ultimi dieci anni abbiamo messo a punto una Toolbox Sustainable Investing per offrire soluzioni personalizzate in grado di rispondere alle esigenze e agli obiettivi specifici di ciascun investitore. Grazie a questi strumenti, possiamo integrare gli aspetti di sostenibilità e impact investing in tutta la nostra offerta: azionari attivi, reddito fisso, hedge fund, infrastrutture e private equity, real estate e strategie passive. Abbiamo inoltre un team di ricerca dedicato composto da massimi esperti nella ricerca Esg.

Qual è la vostra offerta di prodotti?

Gestiamo attualmente uno dei più
grandi mandati azionari di tipo impact investing, che abbiamo lanciato come seconda generazione di investimento Esg e qualche mese fa abbiamo lanciato, anche per la clientela retail italiana, un fondo lussemburghese che replica la stessa strategia: Ubs Global Impact. Tra gli altri, citerei inoltre il fondo Ubs Global Sustainable, che ha un track-record di oltre 20 anni. Il fondo Ubs Long Term Themes, che investe nei macro-temi
di crescita del futuro, ha riscontrato un grande interesse da parte degli investitori con quasi 2 miliardi di euro di masse gestite. Come già accennato, abbiamo inoltre una gamma di 24 Etf Sri, di cui 13 quotati in Italia.

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